Consiglio di Stato sentenza n. 7027/2025

In materia di tutela dei diritti delle persone con disabilità

Avv. Sabrina Modena

9/18/20251 min read

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7027/2025, ha affermato il principio dell’efficacia caducante automatica degli atti amministrativi adottati in applicazione di un regolamento annullato stabilendo che "l'annullamento di un atto normativo, come il regolamento comunale impugnato, fonte del diritto (seppur territorialmente delimitata), suscettibile di uso reiterato nel tempo per i caratteri che le sono propri della generalità, astrattezza ed innovatività, è efficace erga omnes: nel senso che ne comporta la rimozione dall'ordinamento in modo assoluto, cioè per chiunque possa, anche successivamente, esserne destinatario".

La pronuncia in commento rappresenta un significativo passo avanti nella protezione giuridica dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, riducendo gli oneri burocratici e rafforzando l’effettività della tutela giurisdizionale.

Di seguito, i punti salienti:

1) Effetto erga omnes dell’annullamento di un regolamento: l’annullamento giurisdizionale di un regolamento, in quanto atto normativo generale e astratto, comporta la sua rimozione ex tunc dall’ordinamento con efficacia erga omnes, cioè nei confronti di tutti i destinatari, anche futuri.

2) Efficacia retroattiva dell’annullamento: l’annullamento del regolamento comporta la caducazione automatica e retroattiva di tutti gli atti amministrativi che ne costituiscono applicazione diretta, anche se non autonomamente impugnati nei termini di decadenza.

3) Rapporto di presupposizione necessaria (simul cadunt): quando l’atto applicativo si limita a recepire meccanicamente i criteri del regolamento annullato, si configura un rapporto di presupposizione necessaria. In tal caso, trova applicazione il principio “simul stabunt, simul cadent”, con conseguente invalidità caducante degli atti derivati.

Conseguenze giuridiche e operative:

a) Per i destinatari: non è più necessario impugnare ogni singolo atto applicativo fondato su un regolamento annullato per ottenerne la caducazione. È possibile agire per il rimborso delle somme versate sulla base di atti illegittimi anche oltre i termini decadenziali ordinari.

b) Per i contenziosi pendenti: la decisione consente la riapertura di procedimenti precedentemente considerati inammissibili per tardività, se basati su regolamenti già annullati.

c) Per le amministrazioni: le PA non possono invocare la mancata impugnazione dei singoli atti per sottrarsi alle conseguenze dell’illegittimità del regolamento presupposto.