Corte di Appello di Milano sentenza n. 1644 del 9.6.2025

Le prestazioni socio-assistenziali per i malati affetti da Alzheimer o da altre patologie degenerative gravi sono a carico del S.S.N. e non anche delle famiglie

Avv. Sabrina Modena

9/24/20251 min read

La Corte di Appello di Milano con sentenza n. 1644 del 9.6.2025 ha stabilito che che le prestazioni socio-sanitarie ad alta integrazione, come quelle fornite ai malati di Alzheimer e demenza senile in una RSA, devono essere interamente coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e non possono essere a carico dei familiari, invalidando di fatto gli impegni di pagamento presi da questi ultimi. La Corte ha richiamato la giurisprudenza della Cassazione secondo cui, in presenza di patologie degenerative gravi (come demenza o Alzheimer), le prestazioni rese in RSA sono prestazioni socio-sanitarie a elevata integrazione sanitaria e, come tali, devono essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e gratuite per il paziente e la sua famiglia. Questa pronuncia innovativa, che conferma i principi della giurisprudenza di legittimità, rafforza la tutela del diritto alla salute e apre la possibilità a richieste di rimborso per le rette già pagate. Il caso da cui ha preso spunto riguardava un figlio che aveva chiamato in giudizio una RSA contestando di dover pagare la retta di ricovero della madre, gravemente malata. In primo grado, il tribunale aveva stabilito che il figlio doveva pagare. L'uomo ha proposto appello, sostenendo che la legge prevede, in certi casi, che queste spese debbano essere coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La Corte d’Appello gli ha dato ragione, riconoscendo che la madre dell'appellante aveva bisogno di cure sanitarie complesse e continue e che, quindi, il costo del ricovero doveva essere a carico del SSN. Di conseguenza, l’impegno firmato dal figlio per pagare la retta è stato dichiarato nullo. La Corte ha, altresì, anche condannato la RSA a rifondere metà delle spese processuali.