Provvedimento n. 31566 del 20.5.2025 della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
Sanzione irrogata a Poste Italiane S.p.A.
Avv. Sabrina Modena
9/11/20251 min read
Con il provvedimento n. 31566 del 20.5.2025, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha irrogato una sanzione di 4 milioni di euro a Poste Italiane S.p.A. per la violazione delle normative in materia di pratiche commerciali scorrette. La sanzione si riferisce alla gestione delle applicazioni mobili BancoPosta e PostePay sui dispositivi Android, in relazione a una modifica introdotta nel 2024. In particolare, l’azienda aveva subordinato l'accesso a tali applicazioni all'autorizzazione dell'utente per l'acquisizione di dati sensibili del dispositivo, come informazioni sulle app installate e caratteristiche tecniche. Questo obbligo, presentato come misura di sicurezza antifrode, ha costretto gli utenti a scegliere tra acconsentire a un trattamento invasivo dei dati o rinunciare all'accesso a servizi bancari essenziali. L'AGCM ha rilevato che tale condotta violava gli articoli 20, 24 e 25 del Codice del Consumo, in quanto considerata una pratica commerciale scorretta, perché non conforme al principio di diligenza professionale e idonea a falsare il comportamento economico del consumatore. L'obbligo di accettare la raccolta dei dati ha imposto una scelta non libera, limitando la libertà di decisione del consumatore e comportando una pressione indebita. Poste Italiane ha difeso la propria condotta invocando la direttiva PSD2 sulla sicurezza dei servizi di pagamento, ma l'AGCM ha chiarito che tale normativa non impone l'acquisizione sistematica di dati di dispositivo, ritenendo la misura adottata sproporzionata rispetto all’obiettivo di prevenzione delle frodi. Anche altre autorità, tra cui il Garante per la Protezione dei Dati Personali, l'AGCOM e la Banca d’Italia, hanno sollevato preoccupazioni sulla trasparenza delle informazioni fornite agli utenti e sull’asimmetria informativa derivante dalla posizione dominante di Poste. Sanzionando Poste Italiane, l'AGCM ha applicato una multa iniziale di 6 milioni di euro, ridotta a 4 milioni in considerazione del ravvedimento operoso e delle misure correttive adottate dall'azienda, come la rimozione del blocco e la collaborazione con le autorità durante il procedimento. La decisione tiene conto della durata e dell’impatto della violazione, nonché della dimensione economica di Poste.
