TAR della Campania sentenza n. 854/2025

In materia di SCIA in sanatoria e regolarizzazione dell'opera abusiva

Avv. Sabrina Modena

3/3/20251 min read

Il TAR della Campania, con sentenza n. 854/2025, ha stabilito che la presentazione di una SCIA in sanatoria non comporta, automaticamente, la regolarizzazione di un'opera abusiva. È necessario un provvedimento espresso dell'amministrazione per concludere positivamente la procedura, in assenza del quale il silenzio dell'amministrazione è qualificato come "silenzio-inadempimento", non sanando l'abuso. Il caso in oggetto riguarda la realizzazione di un soppalco destinato ad ospitare degli uffici all'interno di un capannone industriale in merito al quale il Comune ha emesso un'ordinanza di demolizione dell'opera perché realizzata senza titolo edilizio, ma con una SCIA in sanatoria. Il proprietario ha impugnato l'ordinanza, sostenendo che la sanatoria fosse valida a seguito di un'autorizzazione sismica. Il TAR ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità dell'ordinanza di demolizione, poiché la SCIA in sanatoria, senza un provvedimento espresso dell'amministrazione, non sanava l'abuso. La decisione del TAR in commento ha applicato la normativa ante "decreto Salva Casa" di cui alla L. 105/2024. Il c.d. "Decreto Salva Casa" ha introdotto la possibilità di applicare il silenzio-assenso, regolando la sanatoria tramite un procedimento semplificato con termine di 45 giorni per il rilascio del permesso in sanatoria.